VIVERE L’AMBIENTE 2016

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ALPAGO - PALANTINA Ander de le Mate foto Maria Grazia Brusegan

ALPAGO – PALANTINA Ander de le Mate
foto Maria Grazia Brusegan

Il gruppo è composto dagli Operatori Regionali TAM:
Massimo Baldan tel 041 5700862
Fabrizio Bettini cell 3389275916
Maria Grazia Brusegan cell 3282173019
Maria Rosa Rebeschini
cell 3282296634

Contatti
e-mail info@viverelambiente.it
news letter 
inviare richiesta a info@viverelambiente.it
siti
www.viverelambiente.it
www.caidolo.it pagina: TAM Tutela Ambiente Montano
www.cai-tam.it  TAM Sede Centrale, dove si possono trovare notizie,
documenti CAI per l’ambiente e il BIDECALOGO.

Facebook  www.facebook.com/groups/109724132399296/?fref=ts
in sede CAI   mercoledì sera
bacheca  in sede CAI disponiamo di uno spazio dove cercare e trovare informazioni.

ATTIVITA’ DEL GRUPPO

  • Collabora con la Commissione Interregionale CAI-TAM Veneto – Friuli Venezia Giulia www.cai-tam.it
    vedi pagina veneto-friuli venezia giulia www.cai-tam.it/venetofriuliveneziagiulia.
  • Organizza eventi culturali e uscite in ambiente per la conoscenza del territorio montano e delle ricchezze antropiche.
  • Svolge lezioni di Tutela Ambiente Montano.
  • Promuove e sostiene iniziative di carattere ambientalistico, di valorizzazione del territorio e di turismo dolce, leggero, sostenibile.
  • Partecipa a manifestazioni in difesa dell’ambiente.
  • Il nostro punto forte è vivere l’ambiente Vivere l'Ambiente
    attività annuale di sensibilizzazione ambientale  arrivata al XX anno

     vai al programma 2016 VIVERE L’AMBIENTE 2016 Manifesto

 

SENSIBILIZZAZIONE e INIZIATIVE DI TUTELA AMBIENTALE.
Di cosa si tratta?

Attivi per l’ambiente.
La tutela ambientale si può esprimere in molti modi, dalle iniziative divulgative per la conoscenza delle tematiche ambientali, alle manifestazioni contro progetti dannosi per l’ambiente; dalla pratica di un turismo escursionistico dolce, rispettoso, sostenibile, alla promozione di tanti luoghi del cuore e dei tanti valori della montagna.

Da venti anni il Gruppo TAM del Club Alpino Italiano sezione di Dolo opera per aumentare la sensibilità di soci e non soci verso l’ambiente, non in forma passiva e conservazionista, ma con una Tutela Attiva che passa attraverso la curiosità, la conoscenza e la consapevolezza.

Ambiente umano e ambiente naturale. Con le nostre attività desideriamo divulgare idee e azioni di ecologia e di rispetto dell’ambiente, far conoscere il territorio e la realtà di chi vive e lavora in montagna. Coniugandoli con una frequentazione corretta, saggia, responsabile e sostenibile del territorio.

Obiettivi che raggiungiamo organizzando serate divulgative e uscite in ambiente guidati da esperti.
Conoscere camminando. Camminando – attività antica come l’ uomo – si conosce, si scambiano idee e si prende contatto con il mondo circostante.
Conoscere per tutelare, la montagna in particolare – ambiente spettacolare ma fragile e delicato, baluardo di naturalità e di biodiversità – ma ci sta a cuore l’ambiente tutto, pericolosamente minacciato e manomesso ovunque.

 

Siamo partiti in tre: Fabrizio Bettini, Maria Grazia Brusegan, Maria Rosa Rebeschini, in collaborazione con l’associazione ARCAM di Mirano.
Era l’anno 1997, dopo un corso di formazione per Operatori TAM (Tutela Ambiente Montano), organizzato dalla Commissione Interregionale (Veneto Friulano-Giuliana), ci siamo chiesti cosa fare per dare visibilità a questa importante attività del CAI – misconosciuta all’epoca.
E nasce vivere l’ambiente, con lo scopo di stimolare soci e non soci alla conoscenza di luoghi naturali ed antropici, per sviluppare una coscienza che porti a scelte improntate al rispetto dell’ambiente e per una fruizione eco-sostenibile delle risorse ambientali.

I presupposti furono: le proposte devono essere accattivanti; bisogna scalfire l’idea diffusa che CAI = fatica, dislivello, velocità; collaborare con altre sezioni per uno scambio culturale e per divulgare il più possibile l’idea, e proponiamo il progetto al CAI di Mirano che si aggrega.

L’intesa tra i tre gruppi è proficua, il numero degli organizzatori cresce. La partecipazione è sempre buona. Ogni anno affrontiamo un tema nuovo (che sviluppiamo con conferenze ed uscite in ambiente) per stimolare riflessioni e interesse, per fare noi stessi ricerca, per far emergere e conoscere tematiche, situazioni e problematiche ambientali.
Dopo il settimo anno Mirano lascia. Nel frattempo si è creato un tessuto di relazioni con altre sezioni e la collaborazione si allarga: Mestre, Venezia, San Donà di Piave, Asiago, Schio, Feltre, Verona, Rovigo, ecc, in un alternarsi di condivisioni.
Nuove partecipazioni e nuove idee che rinnovano le energie.

Ora siamo arrivati al 20° anno e abbiamo ancora molta voglia di fare e buoni propositi.
In venti anni abbiamo al nostro attivo circa 150 uscite e circa 60 conferenze ma poiché i problemi ambientali purtroppo continuano, sono tanti, seri e gravi, il senso di inadeguatezza a volte sconforta e verrebbe facile perdersi d’animo, invece è importante resistere e continuare a sensibilizzare è un dovere, sperando che dai semi lanciati cresca e si sviluppi la consapevolezza necessaria per essere più protagonisti di quello che succede intorno a noi e più coscienti dell’immenso valore della natura.

Invitiamo tutti ad essere attenti e solidali con l’ambiente, che è la “vera unica casa” di tutti, umani compresi e a partecipare alle iniziative TAM.

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Approfondimenti

BIDECALOGO Documento fondamentale per tutti i soci CAI
www.cai-tam.it/immagini/bidecalogo/2013_05_26_bidecalogo.pdf

LA DIFESA DELL’AMBIENTE PER I SOCI DEL CAI
di Annibale Salsa (Past Presidente generale del CAI)
Che cosa significa affrontare il problema della difesa dell’ambiente per gli aderenti ad una Associazione come il Club alpino italiano? La domanda non mi pare né scontata né accademica. Non è scontata perché i club alpini sono associazioni di frequentatori della montagna e non di soli protezionisti della natura. La frequentazione comporta infatti un impatto sull’ambiente (naturale ed umano) di persone animate dalla voglia di esplorare e di conoscere il territorio nonché dal desiderio estetico, emotivo e fisico di ricavarne piacere o appagamento. In queste motivazioni di fondo si rileva la “diversità” dei club alpini rispetto alle associazioni ambientalistiche tout court. La preoccupazione prioritaria per noi è e deve essere quella di una frequentazione responsabile dell’ambiente montano, compatibile con l’esigenza del rispetto di territori delicati sotto il profilo ecologico e di paesaggi particolari sotto il profilo antropologico ed etnografico. Un ambientalismo ispirato alla sola esclusiva filosofia del “non agire” o dell'”eden incontaminato” non ci appartiene. Non è accademica, inoltre, perché deve tradursi in modi di comportamento accettati e condivisi da tutti gli aderenti e non da poche “anime belle” depositarie di un sapere scientifico elitario. In altre parole, l’impegno ambientalista del socio CAI – in qualunque settore associativo lo veda impegnato – si deve esplicare in atti di attenzione e sensibilità verso l’ecosistema montagna nella sua complessità, con un solido ancoraggio al “principio di realtà”: una realtà fragile e precaria da fruire con circospezione.

Ecco allora che i problema viene ad acquistare un significato culturale e morale. La sua rilevanza è infatti misurata dal grado di maturazione critica di alpinisti ed escursionisti consapevoli che il loro “terreno di gioco” deve essere visto più come presa di coscienza del senso del limite che la montagna impone, piuttosto che di spazio da consumare nella ricerca ossessiva della performance tecnica. Il percorso formativo del socio dovrà quindi perseguire obiettivi di autoregolamentazione etico-comportamentale capaci di trasformare l’impegno alla salvaguardia ambientale in un imperativo categorico della coscienza morale. Meglio quindi se il “Tu devi” scaturisce da una sensibilità condivisa che da un’obbligazione imposta per mezzo di una codificazione astratta e lontana dal vissuto territoriale. La filosofia e la politica ambientali del Club alpino italiano, con la messa a punto dei documenti elencati in questa pubblicazione, vanno proprio nella direzione di aiutare gli alpinisti e gli escursionisti ad una pratica di frequentazione della montagna che lasci dietro di sé soltanto i segni materiali ed immateriali dell’intelligenza.

(tratto da una pubblicazione del CAI sui temi di etica ed ambiente)

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